Un dicembre a Venezia

In un dicembre freddo e nebbioso, Venezia mi appariva sospesa nel tempo. La nebbia avvolgeva il Canal Grande, facendo sembrare le gondole ombre silenziose su un'acqua grigia. Le luci dei lampioni filtravano debolmente attraverso il velo di nebbia, creando riflessi dorati che danzavano sulla superficie, mentre le calli deserte riecheggiavano solo del rumore dei passi solitari. Le finestre chiuse non lasciavano trasparire altro che ombre, ma di tanto in tanto, una luce tremolante si accendeva dentro una casa, come un segreto custodito tra le mura.

La città, nascosta sotto il suo manto di mistero, sembrava un sogno sospeso tra passato e presente, dove ogni passo portava con sé un senso di incanto, come se quella nebbia avvolgente nascondesse qualcosa di magico, un mondo segreto che solo chi aveva il coraggio di perdersi avrebbe potuto scoprire.